Produzione di grappa
STORIA DELLA GRAPPA
La grappa come distillato nasce dagli studi della scuola di Salerno, che intorno all’anno 1000 codificò le regole della concentrazione dell’alcol tramite distillazione e ne prescrisse l’utilizzo per diverse patologie umane, garantendo così un successo duraturo ai distillati. Le vinacce, materia prima alcolica povera (rispetto al vino contengono circa due terzi in meno di alcol) ma molto diffusa, furono subito considerate e la loro acqua-vitae è già menzionata nel 1400. Le prime prove documentali degli studi sulla distillazione delle vinacce risalgono però al 1600 e sono merito dei gesuiti, tra cui si ricorda Francesco Terzi Lana di Brescia. Solo a partire dall’inizio del XIX secolo si è avuta una chiara differenziazione tecnologica tra i distillati alcolici, dopodiché la grappa italiana ha intrapreso una propria strada, che ha portato alla creazione di una bevanda con caratteristiche uniche e irripetibili.
Uno spirito unico
La grappa è un distillato ottenuto dalle vinacce (cioè le bucce degli acini separate dal mosto o dal vino) con l’eventuale parte alicante delle fecce di vino. Le materie prime devono essere ottenute da uve coltivate e vinificate in Italia, distillate in impianti situati sul territorio nazionale e devono soddisfare precise caratteristiche stabilite dalla normativa vigente.
La grappa è un distillato unico perché è l’unico prodotto ottenuto da una materia prima solida inserita obbligatoriamente direttamente nell’apparecchio di distillazione. È inoltre un prodotto di una specifica area geografica e di una tecnologia sviluppata nel corso dei secoli. Queste tre caratteristiche le conferiscono una tipicità assoluta.
100% Made in Italy
La grappa è esclusivamente italiana: per tradizione, cultura e diritto. Il Regolamento (CE) n. 110/2008 dell’Unione Europea ha infatti recepito i valori intrinseci del prodotto, riconoscendolo come indicazione geografica e riservando solo alle acquaviti italiane la possibilità di essere chiamate grappa. La Repubblica Italiana con il decreto n. 297/97 ha definito nel dettaglio le regole di produzione e di etichettatura, poi riprese e aggiornate con il decreto Mipaaf n. 747/2016, che rappresenta il disciplinare di produzione dell’IG Grappa.
Ma chi ha inventato la grappa? Un solo popolo: gli italiani! La grappa, come acquavite, fu concepita all’interno degli studi della scuola di Salerno, che attorno all’anno 1000 codificò le regole della concentrazione dell’alcol mediante distillazione e ne prescrisse l’utilizzo per diverse patologie umane, garantendo così un successo duraturo ai distillati. Le vinacce, materia prima alcolica povera (rispetto al vino, ad esempio, contengono due terzi in meno di alcol) ma molto diffuse, furono subito considerate e l’acquavite di vinacce è menzionata già nel 1400. Le prime evidenze degli studi sulla distillazione delle vinacce risalgono però al 1600 e provengono dai gesuiti, tra cui va ricordato Francesco Terzi Lana di Brescia. Fino all’inizio del XIX secolo, tuttavia, non esisteva una chiara distinzione tecnologica tra i distillati alcolici; poi, la grappa italiana ha intrapreso un percorso tutto suo, che ha portato alla creazione di una bevanda dalle caratteristiche uniche e irripetibili.
GRAPPA DEL TRENTINO
Radici antiche quanto l’alba dei tempi. Inizio umile, percorso di successo e poi perfezione. Questa è la storia della Grappa Trentina, inizialmente considerata un prodotto povero poiché ottenuta da elementi di scarto, oggi diventata simbolo del Trentino e anche elisir amato dai più grandi intenditori. La distillazione, o "lambicar" nel dialetto locale, è una vera e propria arte tramandata di generazione in generazione. Diversi documenti storici tracciano le origini della distillazione delle vinacce, materia prima da cui tutto ha inizio. I documenti ritrovati nel tempo testimoniano l’esistenza dei "maestri distillatori" già nella prima metà dell’Ottocento, prova decisiva della presenza dei distillati trentini sulle tavole della corte asburgica. Un cammino lungo oltre due secoli, durante il quale sono nate le attuali 30 distillerie presenti in Trentino: artigiani che custodiscono i segreti della distillazione e che, grazie alla selezione delle vinacce fresche di altissima qualità, forniscono il mercato con l’8% della produzione annua totale.
Profumo e delicatezza unici, eleganza e raffinatezza: la Grappa del Trentino è un prodotto versatile e uno specchio fedele del territorio. Proprio per esaltarne la perfezione, negli anni ’60 è stato fondato l’Istituto Tutela Grappa del Trentino. L’idea dei cinque fondatori (Bertagnolli, Pisoni, Sebastiani, Segnana e Bassetti) era quella di creare un ente di tutela che valorizzasse la produzione ottenuta esclusivamente da vinacce trentine e certificasse questi prodotti con il marchio Tridente, chiaramente riconoscibile su ogni bottiglia. Le regole di autodisciplina e i rigorosi controlli hanno reso l’istituto quello che è oggi: una garanzia indiscutibile di qualità, confermata anche dalla collaborazione con enti esterni, come la Fondazione Mach – Istituto Agrario di San Michele all'Adige, che esegue costantemente importanti analisi chimiche di laboratorio, e la commissione specializzata della Camera di Commercio di Trento, che si occupa invece delle prove organolettiche. Scegliere una grappa certificata dall’Istituto Tutela Grappa del Trentino significa scegliere l’autenticità di un prodotto divenuto simbolo di eccellenza come nessun altro.